In sboccio (30/5/2019)
Sono ormai sei mesi che è cominciato il mio percorso alla Pinocchio, sembra ieri… è incredibile come le giornate nei primi tempi passino lentissime, tra la noia, l’insicurezza e la paura del futuro. Ora invece le giornate scorrono in fretta e la convinzione di potercela fare prevale su tutto. L’angoscia più grande legata ai miei problemi con le sostanze era la paura di me stesso. Nel corso dei mesi la paura si è trasformata in autostima, la comunità mi ha fatto crescere interiormente e mi ha permesso di sviluppare nuovi interessi e approfondirne altri. In questi mesi per esempio ho riscoperto la lettura: non vado mai a dormire senza avere letto un po’, variando tra romanzi medievali, gialli o di cronaca e terminando più libri adesso di quanti ne abbia letti in tutta la mia vita! Tra le tante cose, ho imparato a levigare il legno, a dipingere le pareti, a cucinare per tante persone, a lavorare la creta provando a creare piatti e vassoi. Sto imparando a suonare la chitarra, ho suonato per tre anni il pianoforte fino all’età di 12 anni abbandonandolo poi come la maggior parte delle attività che facevo prima di entrare in comunità. Da un mese a questa parte sto lavorando saltuariamente (tramite la comunità) per un comune della provincia di Brescia, montando i tabelloni e i seggi elettorali.
Ho imparato a non giudicare le persone dalle proprie idee, politiche o religiose, ma a rispettarle e stimarle per i loro pregi ed esperienze di vita. Da un paio di mesi sono Responsabile della casa e la cosa che mi piace di più è aiutare gli altri, sia nei problemi pratici sia nei loro momenti di debolezza e paura di andare avanti. Ho instaurato fin da subito, soprattutto grazie alla mia coscienza che aumenta ogni giorno di più, un rapporto di amicizia con il mio educatore di riferimento il quale mi ha trasmesso un’incredibile forza di rivalsa e il desiderio di riprendermi in mano la mia vita. In comunità il valore che per me ha l’amicizia si è confermato in rapporti nuovi e autentici con tutti i miei compagni di percorso. Il 6 aprile, giorno del mio compleanno, ho ricevuto alcuni regali (fatti con la creta perché qua bisogna arrangiarsi!) e addirittura uno striscione di auguri preparato da alcuni miei amici speciali. Ogni operatore ha tenuto a farmi personalmente gli auguri e chi di loro non era presente ha chiesto di farmeli al telefono, poi c’è stato addirittura chi (nel suo giorno di riposo) si è presentato in comunità per farmeli.
In questi giorni sto cercando di mettere in pratica un altro mio desiderio, si tratta di lavorare nel sociale come o.s.s. operatore socio sanitario e anche se questa nuova esperienza deve ancora cominciare sento già la fierezza di tutti nei miei riguardi. Da cosa nasce cosa e una volta scoperto che per diventare o.s.s. serve il diploma ho deciso che a settembre mi iscriverò a scuola per finire l’ultimo anno di liceo. La forza di volontà non mi manca, le idee e i desideri neanche.
In questi sei mesi ho visto tanti miei compagni cambiare, il mio cambiamento invece lo vedo tutti i giorni riflesso negli occhi e nelle parole degli altri nei miei confronti. Il 27 aprile è nata Siria, la mia nipotina, quando ho avuto la notizia ho pianto di gioia e nessuna di queste due cose mi era mai capitata. Non smetterò mai di ringraziare mia sorella Margherita, la quale ha deciso di provare a mettere al mondo una creatura solo una volta che avessi cambiato vita o che mi fossi impegnato in un percorso di cambiamento.
MICHELE