veronica simona leroy merlin
Nello store di Leroy Merlin di Brescia

Cos'hanno in comune "Binario 9 e 3/4" e Leroy Merlin? Un obiettivo ideale

di Veronica Sciortino

Grazie ad alcuni rapporti già avviati con l’azienda Leroy Merlin, nel mese di giugno insieme ad altri colleghi ho avuto il piacere di incontrare il Direttore Vittoriano Ticchio e Simona Spada, Hostess relazione clienti della squadra di Brescia.

Abbiamo raccontato loro chi siamo e cosa facciamo. In particolare, io ho parlato del progetto di avviare un Centro diurno per minori con disagio sociale, che abbiamo deciso di chiamare Binario 9 e 3/4, ispirandoci alla saga di Harry Potter. Perché questo nuovo servizio? Abbiamo riscontrato una grande necessità a livello cittadino e abbiamo deciso di cogliere la sfida proponendo un luogo di accoglienza e sostegno.

Mossi da curiosità ed interesse, Vittoriano e Simona hanno subito pensato a uno dei loro progetti e ci hanno proposto di aderire a “La casa ideale”. Leroy Merlin è un’azienda profit che in Italia ha proposto alle Organizzazioni No-Profit un progetto di business sociale per poter rispondere in maniera sempre più rapida e tangibile ai bisogni del terzo settore.

Concretamente, in che cosa consiste il progetto “La casa ideale”? Aderendo a questa iniziativa, abbiamo potuto acquistare a prezzo ridotto alcuni dei prodotti fondamentali per allestire gli spazi del futuro Centro diurno. Leroy Merlin Italia, infatti, li vende ad organizzazioni come la nostra, che si occupano di accoglienza, inclusione sociale e cittadinanza attiva.

Dopo poche settimane dal nostro primo incontro, ci è stato comunicato di essere stati selezionati tra le realtà candidate. E così, lista alla mano, ci siamo recati nel punto vendita di Brescia e abbiamo identificato gli articoli che ci interessavano per arredare i locali sia all’interno che all’esterno: tavoli, sedie, fioriere, ombrelloni, divisorie, pitture e vernici, per fare alcuni esempi.

Quello che sta accadendo, e cioè i rapporti nati con il personale e lo store di Brescia, per me personalmente è il segno di una bellezza generata grazie alla semplicità di dialogo, allo stupore dell’iniziativa e alla libertà di poter essere l’uno aiuto per l’altro.